• Impermeabilizzazioni e Isolamento - Goito (MANTOVA)
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Membrane bituminose per impermeabilizzazioni

Le impermeabilizzazioni con manti bituminosi sono tra le tecnologie impermeabili più diffuse e sono solitamente costituite da uno o più strati di guaina posata sul sottotegola, sopra a pannelli isolanti oppure lasciata a vista.

Il materiale viene generalmente fornito in rotoli con lunghezza di 10 metri e spessore di pochi millimetri che possono essere dotati di colla per facilitarne la posa oppure richiedere la sfiammatura con cannello per aderire al supporto.

Questa tecnica di impermeabilizzazione era di comune utilizzo fino alla fine del XX secolo, negli ultimi anni sono invece stati sviluppati numerosi sistemi impermeabili alternativi e/o complementari a quelli tradizionali che superano alcune problematiche tipiche delle guaine bituminose.

I manti bituminosi sono infatti soggetti ad alcuni processi di degrado che è opportuno conoscere e gestire in modo adeguato.

Un primo particolare fenomeno di deformazione irreversibile è detto “reptazione” e pregiudica la funzionalità e l’elasticità del manto impermeabile. Il fenomeno, che consiste nel parziale distacco della copertura, può essere causato da diversi fattori tra i quali ricordiamo:

-Scarsa qualità del materiale impiegato;

-Difetti di adesione al supporto dovuti ad un errato procedimento di posa;

-Eccessive dilatazioni e contrazioni del supporto dovute a sollecitazioni meccaniche e termiche;

-Surriscaldamento della guaina bituminosa dovuto all’assenza di una verniciatura termoriflettente.

Un ulteriore fenomeno che riveste un ruolo cruciale nel degrado del manto impermeabile è il suo invecchiamento e tra le cause principali troviamo sicuramente i raggi UV. Questi tendono a modificare le caratteristiche della mescola che compone i manti bituminosi provocando una particolare forma di degrado che partendo dalla superficie esposta si propaga in profondità rendendo l’impermeabilizzazione inservibile.

Il degrado del manto bituminoso si può manifestare anche attraverso l’evaporazione delle sostanze plastificanti contenute nella miscela complessiva.

Il fenomeno si manifesta maggiormente nelle mescole poco stabili, cioè dove il bitume e gli altri prodotti che compongono la guaina tendono a separarsi determinando una riduzione del volume e la conseguente comparsa di fessurazioni, inizialmente solo superficiali, ma in grado di propagarsi in profondità con l’evolversi del fenomeno.

Questo processo è detto “coccodrillatura” e generalmente indica che il manto è giunto alla fine della sua vita utile di esercizio, non potendo più garantire le prestazioni di impermeabilità richieste.

La coccodrillatura, l’invecchiamento e la reptazione vengono evitati proteggendo la guaina

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